Raggi di luce.

Tempo di grande trasformazione e transizione

Ognuno di noi può ripulire il proprio spazio interiore


15/09/2016

Sono state giornate piene quelle trascorse.

Sento, in questi giorni, essere un tempo di grande trasformazione e transizione, un tempo nel quale ognuno di noi può ripulire il proprio spazio, interiore, lasciare andare quello che non serve più e che ci ha accompagnato per un tempo e fare posto per qualcosa di nuovo, magari inaspettato e/o ancora non conosciuto, o qualcosa rimasto in attesa per un periodo.

Come si diceva con una cara persona, c'è la possibilità, in questo particolare periodo, di aprire gli occhi e vedere che la luce, o le immagini, arrivano non solo dalla direzione nella quale siamo abituati a guardare, bensì anche da altri luoghi, e che possiamo girare lo sguardo verso destra o sinistra, o addirittura all'indietro, e scoprire cose che per tutto questo tempo erano state all'oscuro, al di fuori della nostra vista.

Sì, questo è un buon tempo anche per ripulire il proprio Karma, la memoria che vive in noi, quello che è stato nelle vite passate e quello che ci portiamo appresso dalla tenera età.

Usare l'Intento è una delle chiavi, poiché esso ci porta diritti all'Essenza di quello che è, di dove intendiamo andare e di quello che abbiamo da esplorare. È uno strumento efficace, rapido e diretto, che non si ferma a guardare attorno, ma va diritto al punto, al centro delle cose, e porta chiarezza e comprensione. Certo, è utile, o fondamentale, aprire i sensi, anche, o forse specialmente, quelli interiori per percepire, sentire, vedere, toccare quello che i sensi esteriori non ci permettono di fare e di raggiungere. Essere all'erta e attenti, cogliere i segnali, le indicazioni, quello che ci viene messo e mostrato sul nostro Cammino, farne uso e proseguire.

Non significa necessariamente muoversi verso l'esterno, magari è richiesto un tempo di silenzio, di puro ascolto, prima di fare il prossimo passo o prima di dirigere l'attenzione altrove, rimanendo sempre fedeli a sé stessi, al proprio sentire.

Anche chiedere è una chiave per accedere e per sintonizzarsi su queste frequenze.

"Chiedi e ti sarà dato." si legge nella Bibbia.

Chiedere è importante, fondamentale, per conoscere, certo, non troppo, come si racconta nella storia di Vassilissa la Saggia. Ci sono cose che non ci sono date di sapere, ora, o mai.

Chiedere come muoversi; chiedere se quella o questa è la cosa in sintonia per noi in quel momento; chiedere se c'è altro da guardare, da osservare; chiedere cosa significa quel segnale o intuizione; chiedere di poter vedere di più; chiedere di avere dei chiarimenti.

Chiedere e affinare le proprie domande, poiché, infine, nella domanda vi è la risposta.

E poi scendere, dalla testa, dalla parte logica, dalla mente al corpo, al cuore, alla pancia, ai piedi, scendere fino alla base del proprio essere per sentire quello che c'è, per vivere quello che ci dice il corpo, le emozioni, la mente, per sentire attraverso altre parti di noi, e non sempre le stesse, quelle che siamo abituati ad usare giornalmente.

Dalla mia esperienza le intuizioni o illuminazioni, o le percezioni più fini, non arrivano, per la maggiore, nei momenti in cui si è chinati sulla questione, bensì nei momenti più impensabili, anche di notte, anche attraverso i sogni.

Un esempio pratico - che servono molto di più delle parole, come suol dire Byron Katie (www.thework.com) - che vi posso fare è come sono arrivata alla Fiera del Ben-Essere Olistico di Castione, di settimana scorsa:

In poche settimane sono passata dal venire a sapere della Fiera all'essere presente come espositrice e proporre dei mini workshop.

Il primo segnale è stata l'email di una cara persona che mi segnalava la Fiera, e già avevo percepito una sorta di richiamo, un qualcosa che vibrava dentro di me, che chiedeva di lasciar entrare. Poco tempo dopo ho conosciuto l'organizzatore, in maniera del tutto inaspettata, e parlando con lui si sono presentate le ben conosciute resistenze. Hanno però avuto poco da dire, siccome il sentire era più presente e ad esso ho dato energia. È poi arrivata leggera, e non della mente, bensì da una parte di me più profonda, la decisione di esserci, di esporre e di proporre dei workshop, e rimanendo nel sentire e in quello che la fiera offriva, il rituale finale: di mettere la mia conoscenza a disposizione di chi desiderava entrare in contatto.

Poi gli olii alchemici di Yvette Sitten, da far provare e anche da vendere, arrivati il giorno prima della Fiera ed infine il tempo della Fiera, a cui ho dato me stessa e ho ricevuto da tutti.

Mai e poi mai, se avessi seguito la mia mente, la parte logica sarei arrivata ad un tempo di espansione, gioia, leggerezza e comprensione come è successo in quei giorni.