Raggi di luce.

La vita (l'amore) o la paura?

una pandemia dentro la pandemia


23/03/2020

La grande difficoltà del momento per la maggior parte di noi è rimanere centrati, non farsi spostare da tutte le notizie che ci arrivano attraverso media e social.

Siamo chiesti di rimanere in ascolto di noi stessi per vivere e per comprendere qual'è la nostra verità. La vita o la paura?
Ora più di prima, poiché i veli si sono assottigliati e abbiamo così più facilmente accesso al mondo dello spirito, abbiamo la possibilità e l'opportunità di fare delle scelte. In ogni momento. 
Siamo costantemente messi di fronte a un tema unico, principalmente, di cui si parla ovunque. Da questo non possiamo fuggire, poiché è come un ospite che sta davanti alla porta d'entrata e aspetta il momento opportuno, nel quale apriamo la porta, per entrare in casa. La domanda è cosa facciamo con questo ospite? Lo nutriamo e gli diamo ascolto, e ci lasciamo sopraffare oppure lo ascoltiamo, lo ringraziamo e proseguiamo sulla nostra strada scegliendo di vivere e di rimanere nella consapevolezza, risvegliandoci ad ogni momento come se fosse nuovo e ricco di opportunità?

Oltre alla così definita pandemia, che è il virus corona, con tutta la sintomatologia fisica che porta con sé, vi è un'altra pandemia, almeno altrettanto importante quanto la prima. La differenza è che la prima non tocca a tutti, la seconda se non tutti, molti, e molti di più della prima. 
Sì, la pandemia dentro la pandemia è la paura.
La paura che blocca e arresta i nostri circuiti e impedisce così di respirare, di trovare la calma, e perciò di essere. 
Virus, in sanscrito significa veleno. La prima pandemia è un veleno fisico, la seconda pandemia è un veleno mentale che può colpire tutto il sistema e che viene da dentro. Basato su esperienze del passato, che riportiamo al presente, individuali o collettive, ataviche, e su una proiezione in un futuro che non esiste. La paura non ci permette di vivere il presente, ci sposta, sia temporalmente sia dal nostro centro verso un altro luogo.
Quando siamo sopraffatti da essa non possiamo ricevere. E in questo momento siamo offerti della possibilità di guarire da un passato, che ci ha pesato e tutt'ora ci pesa, di trasformare il nostro modo di essere e di vivere in uno più vitale, più in sintonia con la nostra natura e in armonia con la nostra essenza. 

Questo è un periodo in cui possiamo resettare, cioè azzerare, i nostri sistemi interiori per dare il passo a dei nuovi, in equilibrio con le leggi cosmiche - non con quelle umane che ci hanno allontanato sempre di più da noi stessi - e in unione con tutte le forme di vita che esistono sul pianeta. 

Torniamo a noi, attraverso il respiro, attraverso l'ascolto, con una passeggiata in natura, facendo ben attenzione di non essere in balìa dei nostri pensieri, che ci portano a spasso come una barca senza rotta in mezzo all'oceano. Torniamo a giocare, a sperimentare, ad essere creativi.
Ritroviamo la calma e la tranquillità, che sono dentro di noi, oltre la paura.

Siamo presenza, spirito, vita, o come vuoi chiamarla, eppure siamo questo, e molto di più ancora.

Celebriamo, e se lo sentiamo, possiamo essere grati a tutto quello che ci viene offerto con tanta benevolenza e tanto amore.