Raggi di luce.

Una porta si chiude,

una porta si apre.


09/02/2019

Si dice che succede sempre così quando chiudiamo una porta, ce n'è un'altra che si apre.

In gennaio ho notato proprio questo: dal momento in cui ho dato forma alla direzione nella quale il mio cammino chiedeva di andare, dando perciò una svolta alla mia pratica professionale, in tre settimane ho ricevuto quattro nuove offerte, tra richieste di collaborazione e proposte di lavori, che mi hanno fatta sorridere e gioire.
Sono stati una conferma del fatto che ogni cambiamento porta a nuove possibilità, e che varcare la soglia, senza più guardare indietro, bensì nella gratitudine di quello che è stato, dà effettivamente la possibilità a nuove direzioni di presentarsi.

La vita è così perfetta, e noi ce ne dimentichiamo così spesso.

Nulla succede per caso. Tutto ha un senso. Al di là del fatto che noi lo comprendiamo o meno, tutto quello che è presente nella nostra vita e che ci succede ha uno scopo, e richiede la nostra presenza. 
Esserne consapevoli aiuta a porci delle domande riguardo alle nostre esperienze, ai vissuti interiori, ai conflitti che si creano, alle gioie toccate. Richiede di non mai sostare in un luogo, ma di sempre osservare, guardare e poi proseguire. Richiede presenza e una sorta di allerta, ma non per un pericolo in agguato, bensì per essere consapevoli di quello che stiamo creando in ogni istante.
A riguardo, Amma, quando viaggia, non si ferma mai più di tre giorni in un luogo, così non si crea attaccamento al luogo, alle persone, ecc. 
La nostra natura non è di fermarsi in luoghi conosciuti, la nostra natura, come quella che ci circonda ovunque, è quella del cambiamento. Ma non ne siamo più abituati, abbiamo fatto delle sicurezze un mantra. Eppure sono sicurezze insicure, poiché basate sull'illusione di quello che è veramente la vita.

Notavo proprio in questo periodo, quanto la mente è attiva. Sembra che i pensieri non si fermino mai, e che l'attività sia costante a meno che non mi metta a cantare, a recitare un mantra, a portare l'attenzione alla respirazione. Me ne accorgo quando sono in cucina a lavare i piatti, quando passeggio per i boschi, quando guido. La quantità di energia usata dalla nostra mente è altissima, e la frenesia incontrollata dentro di essa è spaventosa. 
Sì, è pazzesco quanto attiva e indipendente sia la mente, a meno che non le venga portata l'attenzione, e allora si calma. Sembra uno di quei bellissimi cartoni animati che guardavo da piccola. Tom e Jerry. Quando Tom non vedeva Jerry faceva di tutto per trovarlo e combinarne una. Anche Titti e Silvestro, facevano la stessa cosa. Ecco la mia mente pare un cartone animato. Si rincorre continuamente e se non è ferma sembra non essere contenta. Fa di tutto per trovare qualcosa da fare. Sembra faccia i dispetti. Finché non arriva la "mia" consapevolezza, e allora si calma, almeno per un attimo.

È affascinante da osservarla. Talvolta anche un po' allarmante. E poi si dice che i matti stanno nei manicomi. Anche dentro la mia mente, c'è un po' di follia!!
E la cosa incredibile è che a noi ormai sembra normale. Tanto normale che non ce ne accorgiamo neanche più. 
È una parte di noi lasciata a sé stessa, come un giardino incolto, di cui poco ci si occupa, e dove cresce di tutto: fili d'erba, fiorellini, rovi, piante, alberi, rampicanti.
Peccato, mi dico, è talmente potente la mente, che, se usata con consapevolezza e guidata verso alti luoghi, diventa una risorsa infinita.
L'ho notato in particolare la settimana appena trascorsa, durante la quale poco tempo ho dedicato alla meditazione e all'ascolto profondo, e in cui sembra che le forze in gioco siano state più forti della mia capacità di contenerle, facendomi sperimentare nuovamente cose che avevano diminuito la loro intensità.
È proprio così, come sentivo in una delle conferenze tenute da Omraam Mikhail Aivanhov, è fondamentale essere sempre all'erta, cioè osservarsi.

Anche in questa situazione ho potuto notare che ho chiuso una porta, quella del dedicarmi alla meditazione, e se ne è aperta un'altra, quella che si affaccia sul caos della mente. 

È proprio vero che essere consapevoli di quello che facciamo con noi stessi è fondamentale. 
Alimentarsi ogni momento con pensieri, emozioni e cibo che nutre il corpo, la mente e lo spirito, e che porta con sé sentimenti di amore, di gratitudine e di gentilezza, rinforza l'armonia interiore e di conseguenza il vissuto personale con chi si incontra sul proprio cammino. 
Allo stesso modo invitare questi sentimenti in ogni azione, gesto, sguardo e parola, coltiva il giardino interiore e permette di entrare in relazione con gli altri su frequenze che appartengono alla luce, rendendo l'esperienza più gradevole.