Raggi di luce.

Il risveglio della Terra

La Dea Brigid, dea degli inizi.


03/02/2018

Ieri sono salita a piedi alla Colma che guarda a sud verso le Terre di Pedemonte e a nord verso la Valle Maggia.

Per la prima volta dopo tanti mesi ho camminato scalza e la sensazione di avere i piedi liberi è stata già di per sé motivo di felicità. Sentire l'aria e il contatto con la terra era come prendere una boccata d'aria fresca dopo un lungo tempo al chiuso. Era come se avessi dimenticato che il contatto diretto tra la pianta dei piedi e Madre Terra è qualcosa che porta nutrimento e che rivitalizza. E già questo mi ha fatta sentire leggera e giocosa come una bimba.

La cosa però che più mi ha stupita, e di cui i miei polmoni e ogni cellula del mio essere si è ha fatta riempire, si è presentata a mia insaputa sulla via del ritorno.

Dopo aver attraversato quello che ho riconosciuto essere il luogo della Dea nera, sono stata accolta nelle braccia di Brigid: la Dea bianca, colei che apre le porte ad un nuovo inizio. Questa era la ragione per la quale ero salita alla Colma. Al ritorno credevo di aver ormai vissuto e visto tutto quel che c'era, per quel pomeriggio. Ma la vita così, piena di sorprese, mi ha mostrato un cammino diverso per andare a valle, facendomi passare attraverso un bosco di betulle. E qui, la bambina dentro di me, che aveva iniziato a gioire nel momento in cui le ho tolto le scarpe, è rimasta senza parole, nella meraviglia di quello che le si presentava davanti. Già qualche centinaio di metri prima di inoltrarmi nel biancore di questo paesaggio, ho iniziato a percepire un senso di grande leggerezza, di inaspettata e profonda calma e mi si è stampato un sorriso sulle labbra che era impossibile da togliere. Ho lasciato che tutto questo entrasse dentro di me e mi sono fatta nutrire, così tanto, che ne sento tutt'ora la bellezza.

Questa è la sensazione che può dare l'essere in contatto con Brigid. Lei è la giovane, pura, incontaminata, candida, vergine, che annuncia l'arrivo della primavera e scioglie i ghiacci. È colei che porta il momento di svolta tra la rigidità dell'inverno e la delicatezza e il calore della nuova stagione. Quel pezzo di bosco così grande e infinito mi ha fatta danzare, quasi potessi sentire una melodia fresca che mi accompagnava lungo il tragitto, e nessuna parola può veramente descrivere la fragranza che ogni poro della mia pelle ha percepito. 

Incoraggio anche a te, in questo periodo che non è ancora della primavera, di fare una passeggiata in un bosco di betulle e di farti trasportare dal senso di leggerezza che vi puoi trovare. Rimani a sentire, con tutti gli organi dei sensi, con ogni cellula del tuo corpo e poi lasciati riempire.